All’assemblea, che si è svolta mercoledì 17 aprile presso la sede dell’Associazione in via Malfatti a Trento, erano presenti, oltre a numerosi soci, anche il consigliere provinciale Alex Marini e Raffaele Farella, responsabile del Servizio attività internazionali del Dipartimento sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia Automoma di Trento, al quale la nuova giunta provinciale ha assegnato la competenza per l’emigrazione.
«L’attività della Trentini nel Mondo – ha affermato Tafner in un altro passaggio dopo aver ricordato che l’assemblea si stava svolgendo in un quadro politico ed economico decisamente mutato rispetto al passato a livello locale, nazionale e mondiale - diventa sempre più necessaria ed utile per il mantenimento e la difesa dei principi di solidarietà e di unione che caratterizzano i trentini ed è addirittura fondamentale per la conservazione della memoria: una memoria che non significhi solo nostalgia e rimpianto, ma costituisca il veicolo indispensabile per la trasmissione dell’esperienza e della conoscenza necessari per una civile e progredita Comunità Trentina».
Per Tafner «non si può costruire un domani migliore se non si conoscono i percorsi che ci hanno portato alla situazione attuale, così come non si può capire l’evoluzione della società in cui oggi si vive se non c’è il ricordo di come ci si comportava e come si stava negli anni passati: quanto meno per non ripetere gli stessi errori».
Nei suoi oltre sessant’anni di vita, ha ricordato Tafner, l’Associazione si è sforzata di interpretare i cambiamenti per affrontarli e costituire un punto fermo di riferimento e di appoggio per tutti i trentini, indipendentemente dalla loro presenza territoriale: «essere ancora qui dopo tanti anni con lo stesso entusiasmo e la medesima voglia di operare è motivo di orgoglio e di soddisfazione, ma è anche consapevolezza di aver ancora tanto da fare sia per i vecchi che per i nuovi migranti trentini».
A questo proposito Tafner ha ricordato come si sia aperta «una nuova stagione migratoria che, seppure motivata da peculiarità molto diverse da quella del secolo scorso, comporta problematiche etiche e sociali non troppo dissimili da quelle presenti in ogni tempo».
Anche per questo «chiunque si assume il compito di disegnare il futuro senza dover rischiare di cadere nell’incompetenza e nel dilettantismo, deve sentirsi obbligato a conoscere e analizzare ciò che è accaduto in passato, sia nel bene che nel male», tanto più oggi che si è «di fronte ad una società sempre più frantumata e le persone stentano sempre di più a riconoscersi in obiettivi comuni, per cui crescono l’individualismo e l’indifferenza che a loro volta si riflettono sia sui rapporti umani che sulla capacità di realizzazione delle opere utili alla comunità».
Dopo aver sottolinetao che «nei suoi oltre 60 anni di vita la Trentini nel Mondo ha avuto la capacità di evolversi, interpretando e a volte anticipando i cambiamenti in atto, tanto da costituire ancora oggi un punto di riferimento imprescindibile per il mondo dell’emigrazione trentina e per tutti i trentini in generale» Tafner ha affermato che «in tutti questi anni l’Associazione ha acquisito un patrimonio di esperienza e di conoscenza che se andasse disperso andrebbe a danno dell’intera Comunità Trentina».
Dopo la relazione del presidente l’assemblea è proseguita con l’illustrazione del bilancio consuntivo 2018 da parte del direttore dell’Associazione, Francesco Bocchetti, approvato all’unanimità come anche la relazione del Collegio dei revisiore dei conti, letta da Bruno Cesconi.
L’assemblea ha poi approvato la proposta di attribuzione del titolo di «socio benemerito» a Iracema Moser, figura storica dell’emigrazione trentina in Brasile.
I lavori si sono conclusi dopo la relazione svolta da Francesco Ober, che ha svolto il suo Servizio Civile presso la Trentini nel mondo curando una nuova catalogazione degli oltre 2.700 volumi della biblioteca dell’Associazione e dopo la proiezione di un filmato, realizzato da Renzo Tommasi, che documenta l’iniziativa di solidarietà, sostenuta dai Comuni di Aldeno, Cimone e Garniga, che ha consetito di regalare una mucca da latte a tre anziane donne, discendenti di un emigrato trentino, che vivono in una zona montagnosa del Messico.