L’Associazione Trentini nel Mondo è partner del progetto “Oltre Confini e Generazioni: Storie di Emigrazione dalla Valle dei Laghi”, dedicato a raccontare il fenomeno migratorio che ha interessato la valle tra il 1870 e il 1920, e nel secondo dopoguerra.

Il progetto è stato ideato dall’Ecomuseo della Valle dei Laghi, oltre a noi sono partner:

  • Biblioteca Intercomunale della Valle di Cavedine

  • Biblioteca Comunale Vallelaghi

  • Comunità della Valle dei Laghi

  • Istituto comprensivo Valle dei Laghi

Tematica: Attraverso fonti storiche, fotografie, documenti e testimonianze personali, il progetto intende ricostruire le esperienze di chi è partito verso l’America o l’Europa, contribuendo a valorizzare la memoria storica locale e a stimolare una riflessione contemporanea sui temi dell’identità, della memoria e delle migrazioni.

Attualmente siamo nella fase iniziale del progetto, dedicata alla raccolta di materiali e testimonianze. I paesi coinvolti sono:

Chiediamo il vostro aiuto per diffondere tra i vostri soci questa opportunità, e per individuare persone originarie della Valle dei Laghi che siano disponibili a condividere la propria storia e a far parte del progetto.

Riassunto progetto:

📢 Sei della Valle dei Laghi? Allora questa è la tua storia.

📝 Un progetto per riscoprire le radici della Valle dei LaghiOltre Confini e Generazioni: Storie di Emigrazione dalla Valle dei Laghi” è un’iniziativa che punta a valorizzare la memoria storica dell’emigrazione, ricostruendo le vicende di chi è partito, spesso con una valigia piena di sogni e speranze. Un viaggio nella memoria collettiva che racconta chi siamo, da dove veniamo e dove siamo andati.

📸 Il progetto prevede la realizzazione di interviste, la raccolta di fotografie, documenti e testimonianze che andranno a comporre una grande mostra finale, aperta alla comunità. Ogni contributo sarà parte di un racconto collettivo che attraversa epoche e generazioni.

👉 Se vuoi contribuire, raccontare, ricordare o semplicemente esserci, scrivici a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  

Un’occasione preziosa per dare voce alla storia e custodire il patrimonio umano della valle.

Elenco dei paesi dell’area di libera circolazione (Trattato di Schengen)

Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Slovacchia, Ungheria

 

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In base al regolamento della Comunità Europea n° 539 – 15/03/2001 ci sono Paesi che hanno bisogno del visto per l'ingresso in Italia ed altri in cui non è necessario, a seconda degli accordi.

Paesi che non hanno bisogno di visto per soggiorni di breve durata motivati da turismo, affari, culto, sport, partecipazione ad eventi:

Andorra - Argentina – Australia – Bolivia – Brasile – Brunei – Bulgaria – Canada – Cile – Cipro - Corea del Sud - Costa Rica – Croazia – Ecuador - El Salvador – Estonia – Giappone – Guatemala – Honduras – Israele – Lettonia – Lituania – Malesia – Malta – Messico – Monaco – Nicaragua - Nuova Zelanda – Panama – Paraguay – Polonia - Repubblica Ceca - Romania (*) - San Marino - Santa Sede – Singapore – Slovacchia – Slovenia - Stati Uniti – Svizzera – Ungheria – Uruguay - Venezuela

Paesi che hanno bisogno di visto anche per soggiorni di breve durata:

Afghanistan, Algeria, Angola, Arabia Saudita, Armenia, Autorità Palestinese, Azerbaijan, Bahrein, Bangladesh, Belize, Benin, Bhutan, Bielorussia, Bolivia, Botswana, Burkina Faso, Burundi, Cambogia, Camerun, Capo Verde, Centrafrica, Ciad, Cina, Colombia, Comore, Congo, Congo (Repubblica Democratica), Corea del Nord, Costa d'Avorio, Cuba, Dominicana (Repubblica), Ecuador, Egitto, Eritrea, Etiopia,Fiji, Filippine, Gabon, Gambia, Ghana, Giamaica, Gibuti, Giordania, Guinea, Guinea Bissau, Guinea Equatoriale, Guyana, Haiti, India, Indonesia, Iran, Iraq, Kazakistan, Kenia, Kirghizistan, Kuwait, Laos, Lesotho, Libano, Liberia, Libia, Madagascar, Malawi, Maldive, Mali, Marocco, Mauritania, Myanmar, Mongolia, Mozambico, Namibia, Nauru, Nepal, Niger, Nigeria, Oman, Pakistan, Papua-Nuova Guinea, Qatar, Ruanda, Russia, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Salomone, Samoa Occidentali, Sao Tomé e Principe, Senegal, Seychelles, Sierra Leone, Siria, Somalia, Sri Lanka, Sud Africa, Sudan, Suriname, Swaziland, Tagikistan, Taiwan (entità territoriale non riconosciuta), Tanzania, Thailandia, Timor Orientale, Togo, Tonga, Tunisia, Turchia, Turkmenistan, Tuvalu, Uganda, Uzbekistan, Vietnam, Yemen, Zambia, Zimbabwe.

 

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MINISTERO DELL’INTERNO

Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione - Direzione Centrale per i Diritti Civili, la Cittadinanza e le Minoranze

Risposta a quesito del Ministero degli Affari Esteri D.G.I.E.P.M. – Ufficio III

Prot. K 28.1/1649Roma, 22 luglio 2002

Oggetto: Cittadini riconosciuti tali in esito ad applicazione retroattiva della sentenza n. 87/75 applicabilità dell’obbligo di opzione ai doppi cittadini jure sanguinis nati tra il 27.04.1965 e il 17.05.1967.

Si fa riferimento alla nota del 22.06.2001 con la quale è stato chiesto il parere di questo Ufficio in merito a quanto indicato in oggetto.

Al riguardo, si concorda con codesto Dicastero nel ritenere che gli interessati non possono considerarsi obbligati a rendere l’opzione prevista dall’art. 5 della legge 123/83. Infatti, all’epoca in cui risultava vigente la disposizione che prevedeva l’obbligo di opzione (art. 5 della legge 123/83) gli interessati, in relazione al livello interpretativo allora accolto circa l’efficacia retroattiva della sentenza n. 87/1975, in sostanza non risultavano investiti dello status di cittadini italiani.

Introdurre, ora per allora, simile previsione equivarrebbe ad inficiare la portata della interpretazione finalmente riconosciuta alla sentenza costituzionale in argomento a seguito delle numerose pronunce giurisdizionali intervenute su tale specifica questione.

Inoltre, tale obbligo è venuto meno a seguito di precise scelte operate dal legislatore e la sua adozione implicherebbe altresì la reintroduzione di un automatismo della materia de qua in cui sempre più è stato valorizzato l’elemento volontaristico per la perdita, l’acquisto ed il riacquisto della cittadinanza, con un processo che prende le mosse proprio dalla pronuncia costituzionale del 1975 e si fortifica con l’emanazione della legge n. 123/83.

Le modalità per il riconoscimento della cittadinanza italiana in forza della combinata operatività delle sentenze n. 87/1975 e n. 30/1983 fa, inoltre salva la volontà degli interessati i quali al fine del riconoscimento sono tenuti oggi a manifestarla in maniera inequivoca seppur non tipicizzata da una dichiarazione in tal senso.

IL DIRIGENTE

Nota Ministeriale trasmessa a tutte le rappresentanze diplomatiche ed uffici consolari dipendenti con messaggio del Ministero degli Affari Esteri, Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie, n. prot. 303/19551 del 14 agosto 2002, posizione KB1, red. Mataloni/Napoli, a firma dott.ssa Claudia CAGGIULA per il Capo Ufficio III D.G.I.E.P.M.

 

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